L’idea di un Centro di Documentazione che raccogliesse tutte le informazioni sul fenomeno migratorio di Roccagorga risale al 2003 grazie alla disponibilità di risorse e opportunità concesse dalla Legge Regionale n.42 del 1997. A seguito della richiesta e del rapporto dettagliato consegnato dai fautori del progetto del Centro, il Dott. Giulio Ricci e l’Arch. Eros Ciotti, la Regione Lazio, mediante la DGR n.1240 del 28.11.03, diede il via libera alla proposta dando così modo al Centro di Documentazione dell’Emigrante di emettere i suoi primi vagiti.
“Il progetto del Centro nasce dall’esigenza di recuperare la memoria storica di questa importante esperienza collettiva, nonché dall’esigenza –umana e culturale – di riannodare, in qualche modo, i fili di un rapporto interrottosi con i cittadini di Roccagorga che risiedono, o vivono ormai da anni, all’estero; il riferimento, ovviamente è rivolto ai cittadini dei nostri giorni, ai giovani, ai cosiddetti oriundi, ma il richiamo ideale è rivolto ai coraggiosi (o disperati) concittadini, pionieri epici, che in epoche lontane affrontano la strada dell’emigrazione per sfuggire alla fame e donare al mondo la loro giovinezza, i loro saperi, la loro cultura. (Dott. Giulio Ricci)”
I lavori di preparazione e costituzione del Centro sono iniziati il 10 dicembre del 2004 e furono ultimati il 28 ottobre del 2005. Gli organizzatori “addestrarono” un gruppo di giovani volenterosi che somministrarono un questionario ad un campione di 250 persone di Roccagorga collegate con il fenomeno migratorio, questionario che avrebbe dovuto tracciare le linee guida per la costituzione e la definizione della ricerca sul fenomeno migratorio locale e che ha rappresentato la base del lavoro di costituzione del Centro stesso. Dopo molteplici difficoltà, dovute soprattutto all’esplorazione di un territorio fino ad allora piuttosto vergine, il Centro riuscì comunque a prendere vita: la sua sede è ubicata in via Domenico Menta nella parte inferiore l’edificio scolastico “G.Restaini” e si estende su un’area di poco più di 100 mq.
“Il salone è diviso planimetricamente e nel senso longitudinale in 4 ambienti, il penultimo dei quali trasversalmente in due: l’Atrio, la saletta riunioni, la posizione archivio multimediale, quella delle consultazioni ed infine l’archivio cartaceo. Sul lato nord si può notare un grande bassorilievo per tutta la lunghezza della parete raffigurante un transatlantico, come l’imponente Rex che molti, moltissimi emigranti aveva portato al di là dell’oceano in cerca di un futuro. (Arch.Eros Ciotti)” Il Centro ha come obiettivo quello di fungere da punto di informazione, documentazione storica, divulgazione e approfondimento sul tema delle migrazioni. Nello specifico, l’archivio si compone di un Centro di Ricerca Permanente, di un Laboratorio Didattico e di una Banca Dati. A questi si aggiunge anche un Archivio dei Documenti (o archivio della memoria) diviso in scrittura popolare, immagini dell’emigrazione e documenti vari.
Ad incorniciare tutta la struttura descritta troviamo anche un Luogo di Discussione e di Progettazione Collettiva. Il Centro di Documentazione dell’Emigrante costituisce un punto fermo da cui ripartire per ricostruire una storia assopita e dimenticata, non troppo lontana nel tempo, che rappresenta la base della nostra storia contemporanea.