Piazza VI Gennaio

Data di pubblicazione:
02 Aprile 2021

RIFERIMENTI STORICI - DESCRIZIONE
Interessante esempio di urbanistica del 1700, questa piazza ha cambiato nome numerose volte, partendo dai primi del Novecento quando si chiamava Piazza  Vittorio Emanuele, divenuta poi Piazza Italia nel dopoguerra, fino a diventare Piazza VI gennaio. Quest’ultimo nome ci sembra il più appropriato perché su questa piazza ebbe luogo l’eccidio del 6 gennaio 1913.
La prima pavimentazione parziale risale al tempo dei Ginetti nel 1628, ma la selciatura totale fu fatta soltanto nel 1859 con selci bianchi e scuri disposti in varie forme geometriche che partivano dal centro della piazza segnato da un antico albero.
Quest’albero fu piantato nel 1873 per simboleggiare la libertà proclamata dalla Repubblica Romana al tempo di Napoleone.
L’albero col tempo seccò e nel 1873 circa, il Sindaco Raffaele Pampanelli lo fece togliere completamente per far realizzare al centro della piazza un disegno geometrico con “pietre levigate” che formano 8 rombi racchiusi da cerchi concentrici.
Negli anni venti fu istallato al centro della Piazza il palo in ghisa per l’illuminazione pubblica. Inoltre i rombi concentrici attorno al palo da 8 divennero 4 e furono sistemati simmetricamente rispetto al centro della piazza.
Intorno agli anni Cinquanta il palo dell’illuminazione venne sostituito da tre pali uniti alla base  e divergenti verso l’esterno a semiarco.
Intorno agli anni Ottanta l’illuminazione centrale venne tolta per dar luogo ad un’illuminazione più ampia ai margini della piazza; al centro rimase un’ aiuola che serviva esclusivamente come spartitraffico per la rotatoria.

RIFERIMENTI STORICI - SITUAZIONE ATTUALE
La soluzione definitiva ed attuale si ebbe dopo il 1996: al centro riappare di nuovo il palo dell’illuminazione con quattro lampioni all’estremità superiore, dalle linee tipicamente barocche. Inoltre, alla base di questo, vengono posti due larghi scalini in marmo che danno al palo più slancio ed imponenza. Attualmente la Piazza è pavimentata con selciato nero e disegni geometrici in selci bianchi nel suo centro (quattro rombi circoscritti in un cerchio). Tutt’ intorno al disegno circolare del selciato nero, la pavimentazione è composta da selciato bianco.
La piazza è il punto di ritrovo di tutta la cittadinanza, contiene il centro, baricentrico e sociale, della città, anche perché è qui che sono concentrati il maggior numero di bar ed attività commerciali, nonché la Pro Loco.
La realizzazione di questa pagine è stata possibile grazie al prezioso contributo di Giada Rendicini, Rina Nardacci e Elide Foglietta.

BIBLIOGRAFIA
Roccagorga ancora (1996), Antonio Restaini
BAROCCO Quando una piazza, fattasi bella, si racconta (2004), Eros Ciotti – Mario Ferrarese – Vincenzo Vuri

Ultimo aggiornamento

Mercoledi 27 Marzo 2024